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Lo stress: tra ritmi frenetici e mancanza di consapevolezza

2020-05-29 11:50

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Lo stress: tra ritmi frenetici e mancanza di consapevolezza

Lo stress è una complessa reazione di risposta di tutto l’organismo (psico-fisico-emotivo) come risposta di adattamento a situazioni, avvenimenti ed eventi v

Cos'è lo stress?

Lo stress è una complessa reazione di risposta di tutto l’organismo (psico-fisico-emotivo) come risposta di adattamento a situazioni, avvenimenti ed eventi vissuti come minacciosi o destabilizzanti. Ognuno di noi può avere elementi stressogeni (stressors) diversi ma i modi di reagire a livello psicofisico sono sostanzialemtne gli stessi. Una situazione stressante può produrre una serie di sintomi che rendono le normali attività quotidiane molto difficili da affrontare. Questi si possono raggruppare in tre aree: sintomi comportamentali, sintomi emozionali e sintomi cognitivi.




Sintomi comportamentali

  • Digrignare i denti
  • Irritabilità
  • Uso di sostanze che creano dipendenza
  • iperfagia (mangare troppo) o ipofagia (mangiare toppo poco)
  • Proiezione (critica degli altri)
  • difficoltà di concentrazione
  • isolamento sociale

Sintomi emozionali

  • Tristezza
  • Dolore psichico
  • Percezione di essere pressato
  • Ansia
  • Rabbia
  • Solitudine
  • Tensione (sentirsisi essere sul punto di esplodere)
  • Importenza
  • Agitazione

Sintomi cognitivi

  • Problemi a pensare in maniera chiara
  • Difficoltà a prendere decisioni
  • Dimenticare le cose o distrarsi facilmente
  • Pensiero di scappare via
  • Mancanza di creatività
  • Preoccupazione costante
  • Perdita di memoria

Lo stress per periodi prolungati può portare a sintomi ancora più gravi e conformarsi sottoforma di disturbo. In Psicopatologia vi sono diverse categorie di disturbi in cui si manifesta lo stress e dove l'aver vissuto un evento traumatico riveste un ruolo centrale.



La caratteristica essenziale del disturbi da stress è lo sviluppo di ansia, angoscia, sintomi dissociativi, sintomi fisici e psicosomatici che si manifestano, in fase acuta entro entro 4 settimane dall’evento traumatico (disturbo acuto da stress). Lo stress, inoltre, può essere di tipo post-traumatico e cumulativo.



Il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) si manifesta dopo almeno dopo un mese dall’evento critico e causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti. E può differenziarsi in:



  • Acuto: qualora la durata dei sintomi è inferiore ai 3 mesi
  • Cronico: se la durata dei sintomi è superiore ai 3 mesi
  • Ritardato: l’esordio dei sintomi avviene almeno 6 mesi dopo l’evento traumatico

Inoltre abbiamo la definizione dello stress cumulativo e di burnout che comprende: stress da eventi frustranti cumulativi (amarezza, delusione, frustrazione etc.) o da traumatizzazione vicaria sostenute per lungo periodo. Si possono rilevare 3 principali dimensioni del burn out:  esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale, idee negative su di sé.




Come agire sullo stress

Il percorso di psicoterapia aiuta le persone a rientrare in contatto con se stesse, a riprendersi quello spazio per respirare bene, per elaborare le difficoltà che la vita presenta ogni giorno.



Il ruolo terapeutico del "riprendersi il proprio spazio" può fungere da elemento riparatore, da collante per le parti frammentate dell'io, per riacquisire fiducia in se stessi e negli altri. Tra gli obiettivi di chi vive una vita fortemente stressante può esserci quello di sentire/ritrovare un "ground" (campo, fondo) stabile e cioè la capacità percepirsi ben saldo, sostenuto, visto, riconosciuto.


Il lavoro con il terapeuta serve a fare in modo che il ground stabile possa far emergere gli elementi stressogeni ed elaborarli in terapia in uno spazio di sostegno e comprensione facilitando il normale processo dell'essere umano di resilienza.





Aspetti psicologici  dell'epidemia da Corona virus

L’epidemia di Coronavirus sta diventando giorno dopo giorno sempre più presente nella vita della popolazione di tutto il mondo. Inizialmente il virus Covid-19 si era diffuso solamente in una regione della Cina, ma lentamente si è spostato anche in altre regioni e nazioni del mondo. Ad oggi il mondo sembra avviarsi ad una fase di paralisi produttiva, economica e sociale.  Una influenza epidemica, come la Covid19, ha un potenziale significativo di “contagio psicologico”. In  un precedente studio effettuato sulla SARS è stato dimostrato che la minaccia percepita dell'epidemia ha causato uno stress (psicologico) significativo in molti individui provenienti anche da paesi non direttamente colpiti (Iancu et al. 2005).  La velocità con cui sono state chiuse le attività commerciali e lavorative in genere ha lasciato poco spazio alla possibilità di adattamento. Sono molte le persone che hanno riscontrato problemi di adattamento verso una vita più riservata, lontano dal contatto sociale e dalla vita come la conoscevano.  In questa situazione di reclusione in casa si fanno i conti con l'angoscia e la paura, non solo del contagio ma anche di rimanere soli, lontani dalle persone care. Ma non tutti gli effetti psicologici delle epidemie infettive sono negativi. Ad esempio, dopo l'epidemia di Ebola, i sopravvissuti hanno riferito che un effetto positivo è stato l'aumento della fede in Dio (De Roo et al. 1998).  Allo stesso modo, uno studio sulla popolazione di Hong Kong ha dimostrato che anche in presenza di alcune delle risposte psicologiche negative al virus, c'è stato un aumento di aspetti di coesione sociale tra alcuni gruppi. Dallo studio emerge che più del 60% degli intervistati ha dichiarato di tenere di più ai sentimenti dei propri familiari e più del 30% ha ritenuto che i propri familiari e/o amici fossero più solidali. Inoltre, più del 60% degli intervistati hanno prestato una maggiore attenzione al loro stato di salute mentale, ad esempio prendendosi più tempo per riposare o facendo esercizio fisico (Lau et al. 2006). Dunque, in questi momenti dovremmo porre l'attenzione a quanto è importante nella vita di tutti i giorni poter stare insieme, condividere esperienze anche solo salutarsi e stringersi la mano, gesti che abbiamo dato per scotanti ma che oggi ci mancano più che mai. Qunado questo periodo sarà finito dovremmo ricordarci di queste mancanze per rendere la nostra vita piena di contatto, di espeirenze nuove e condivise con le persone che in questo periodo ci sono mancate. Aristotele e molti altri dopo di lui hanno definito l'essere umano come un animale sociale, è la nostra natura, e dunque l'auspicio è quello di diventare più consapevoli dell'importanza delle nostre relazioni.

Bibliografia

De Roo A., Ado B., Rose B., et al. (1998). Survey among survivors of the 1995 ebola epidemic in kikwit, democratic republic of Congo: Their feelings and experiences. Tropical Medicine and International Health;3:883–885.

Iancu I., Strous R., Poreh A., et al.: Psychiatric inpatients reactions to the SARS epidemic: An Israeli survey. Isr J Psychiatry Relat Sci 2005;42:258–262.

Lau J.T., Yang X., Tsui H.Y., et al. (2006). Positive mental health-related impacts of the SARS epidemic on the general public in Hong Kong and their associations with other negative impacts. JInfect; 53:114–124.

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" Capii che un uomo, oltre a vivere per il proprio bene personale, deve inevitabilmente contribuire al bene degli altri: se dobbiamo prendere un paragone dal mondo degli animali [...] allora occorre prenderlo dal mondo degli animali sociali, come le api" ( Lev Tolstoj )

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